Crisi del trasporto combinato in Germania: un campanello d’allarme per l’Europa

Il sistema scricchiola: treni cancellati, merci su gomma

Il trasporto combinato – da anni simbolo della transizione verso una logistica più sostenibile – sta affrontando una seria battuta d’arresto in Germania. A lanciare l’allarme sono le principali associazioni del settore (ERFA, UIRR, Fermerci) e operatori internazionali come Kombiverkehr, Hupac e TX Logistik, che hanno inviato una lettera aperta al Ministro dei Trasporti Patrick Schnieder e alla CEO di Deutsche Bahn, Evelyn Palla, con un messaggio inequivocabile: “Salvate il trasporto combinato.”

Le criticità sono molteplici: ritardi, cancellazioni, deviazioni poco efficienti e una qualità della rete ferroviaria che – secondo gli operatori – è in progressivo deterioramento. Il colpo di grazia potrebbe arrivare dai massicci lavori di ristrutturazione previsti nei prossimi anni sui corridoi ferroviari, pianificati senza adeguate alternative. A ciò si aggiungono pedaggi in continuo aumento, con rincari del 19% nel 2023 e previsioni fino al 35% per il 2026.

Un ritorno alla gomma che mette a rischio clima ed efficienza

Il risultato? Una crescita preoccupante del traffico su gomma, soprattutto lungo gli assi strategici attraverso Austria e Svizzera. Le stime parlano di circa 500.000 spedizioni di camion in più nei prossimi anni. Un’inversione di tendenza che contraddice anni di investimenti infrastrutturali in favore del trasporto ferroviario – dalla Galleria di Base del Gottardo al tunnel del Brennero – e rischia di compromettere gli obiettivi climatici europei.

Lo shift modale auspicato dal Green Deal europeo vacilla, e con esso l’intera filiera logistica sostenibile. L’intermodalità, cardine della transizione ecologica, rischia di essere messa in discussione proprio nel cuore d’Europa.

Le richieste del settore: misure urgenti e concrete

Il settore ferroviario europeo chiede un intervento deciso, puntando su sei misure chiave:

  • Stop all’aumento dei canoni di accesso per il 2026.
  • Garanzia di almeno il 90% di capacità ferroviaria durante i lavori sui corridoi.
  • Adeguamento delle tratte alternative con parametri compatibili.
  • Assegnazione delle tracce in base alle esigenze del mercato.
  • Compensazioni per chi opera su tratte temporaneamente depotenziate.
  • Sospensione delle penali per cancellazioni causate da scarsa qualità della rete.

Misure che non rappresentano solo un grido d’aiuto, ma una strategia per preservare l’efficienza, la competitività e la sostenibilità del trasporto merci su ferro.

L’importanza della visione intermodale

In questo contesto, strumenti come PortaleGenio, che mappano in modo dettagliato la rete intermodale europea, si rivelano essenziali. Offrono una visualizzazione chiara delle alternative logistiche, facilitando decisioni rapide e informate per affrontare le crisi e orientarsi tra cantieri, deviazioni e soluzioni temporanee.

La crisi in Germania è un monito per tutti: senza una rete ferroviaria resiliente, affidabile e ben pianificata, l’intermodalità rischia di fermarsi prima di arrivare a destinazione. È il momento di investire non solo in infrastrutture, ma anche in governance, pianificazione e strumenti digitali che aiutino imprese e operatori a muoversi con agilità in un’Europa in trasformazione.

PortaleGenio continuerà a monitorare l’evoluzione di questa situazione, offrendo aggiornamenti puntuali e approfondimenti utili per chi crede nella logistica sostenibile e nel futuro del trasporto combinato.