Innovazione e Efficienza nel Trasporto Intermodale: intervista all’Ing.Davide Muzio, Managing Director del Terminal intermodale di Mortara (PV)

L’evoluzione del trasporto intermodale sta rivoluzionando il settore della logistica, offrendo soluzioni sempre piĂą efficienti e sostenibili per la movimentazione delle merci. In questo articolo, abbiamo avuto il privilegio di intervistare un esperto del settore per approfondire i benefici, le sfide e le prospettive future del trasporto intermodale. L’intervista è stata condotta da Michele Marcolongo, redattore del blog di PortaleGenio, la nuova piattaforma dedicata alla movimentazione merci per intermodalitĂ .

Può raccontarci un po’ della vostra azienda e del settore in cui operate? Da quanto tempo siete attivi sul mercato e quali sono i vostri principali servizi?

Il Terminal di Mortara nasce a livello progettuale alla fine degli anni 90, ma vede la sua realizzazione nel 2008. Ottenuto l’allacciamento alla rete RFI nel 2009 si trattava di gestire la fase di start up, cosa non semplice per un operatore privato in un contesto estremamente difficile quale la crisi mondiale dovuta al crollo dei sub-prime e il fallimento di Lehman Brothers.

Negli anni il terminal ha saputo affermarsi e diventare un paradigma di eccellenza per i servizi offerti tanto che nel 2023 la tedesca Kombiverker (uno degli operatori intermodali leader a livello europeo) ha deciso investire nella societĂ  di gestione del terminal creando Kombi Terminal Mortara srl.

I servizi offerti sono quelli classici di un terminal intermodale, dunque principalmente il trasbordo delle unità di carico da camion a treno e viceversa. Tuttavia il terminal si distingue per la rapidità di tali operazioni. Per noi un tempo medio di 15 minuti tra entrata e uscita dal terminal è la norma, dove in altri terminal i tempi si misurano anche in ore. Inoltre abbiamo sempre posto una cura estrema nel carico del treno concordando in anticipo con i nostri clienti ogni singola unità da caricare.

Può spiegarci cosa si intende per trasporto intermodale e quali sono i suoi principali vantaggi rispetto ai metodi tradizionali di trasporto?

In senso ampio si intende per trasporto intermodale un metodo di trasporto che coinvolge due o piĂą modalitĂ  di trasporto: ad esempio strada-ferrovia-mare.

Nella sua accezione piĂą diffusa si intende per trasporto intermodale o trasporto combinato il sistema strada-ferrovia.

L’idea di base è far compiere all’unità di carico la maggior parte del tragitto via treno e solo le parti iniziali e terminali via strada. Tanto più si riesce a sfruttare il tratto ferroviario tanto più si conseguono risparmi economici e risparmi in tema di emissioni di CO2.

Inoltre anche la gestione degli autisti può essere ottimizzata, infatti l’unità di carico viaggia per tutto il tratto ferroviario non accompagnata e solo per il cosiddetto primo e ultimo miglio ha bisogno di un autista e relativo camion.

Quali sono le tecnologie emergenti che stanno trasformando il trasporto intermodale?

La movimentazione delle unità di carico da camion a treno e viceversa avviene principalmente attraverso gru a portale, normalmente elettriche, o gru gommate dette reach stacker normalmente motorizzate diesel. Negli anni anche i motori delle gru hanno fatto enormi passi avanti nel contenimento degli agenti inquinanti e recentemente si sono viste sperimentazioni per l’uso di reach stacker elettrici o alimentati a idrogeno.

Anche sul lato dei carri ferroviari si è fatto molto negli ultimi anni. Da un lato si è cercato sia di specializzare i carri alle diverse tipologie di unità di carico, dall’altro si è cercato di aumentarne la versatilità. Anche i carri ferroviari hanno visto miglioramenti a livello ambientale soprattutto per quanto riguarda l’impianto frenante con l’adozione di ceppi in materiale sintetico, meno inquinante e decisamente meno rumoroso della ghisa.

A fronte dei sistemi di carico tradizionali vi sono poi sistemi innovativi per permettere il carico di semirimorchi normalmente non gruabili e sistemi di carico con movimentazione prevalentemente orizzontale.

Altro tema in fase di sviluppo è quello della alimentazione delle unità frigorifero. I treni merci infatti normalmente non hanno alcuna alimentazione elettrica e dunque il mantenimento della temperatura, specie quando i viaggi sono lunghi, può diventare un fattore chiave di successo per il trasporto su ferrovia di questo tipo di contenitori.

Quali sono le principali sfide che il trasporto intermodale deve affrontare oggi e come si possono superare?

Il trasporto intermodale oggi deve affrontare due sfide principali.

La prima riguarda la qualità dei servizi ferroviari. Purtroppo in questi anni, anche grazie ai fondi del PNRR, le varie reti europee hanno avviato numerosi cantieri sulle linee ferroviarie. Questi cantieri creano limitazioni di capacità, interruzioni, vincoli enormi all’esercizio ferroviario, cancellazioni, ritardi e altre inefficienze tali da pregiudicare quello che era il punto di forza dell’intermodalità ovvero la sua affidabilità.

Parallelamente, a seguito dei forti incrementi del costo dell’energia dovuta alla difficile situazione geopolitica, in particolare ucraina, ha fatto lievitare sensibilmente i costi della trazione ferroviaria. Tali costi sono parzialmente rientrati rispetto a picchi registrati subito dopo l’inizio della fase bellica, ma rimangono comunque superiori ai livelli pre-crisi.

La combinazione di costi piĂą alti e servizio meno affidabile sono fattori che al momento deprimono il mercato intermodale.

La prospettiva nel medio-lungo periodo è comunque positiva. Tutti i lavori sulle reti ferroviarie porteranno prevedibilmente ad un incremento di capacità e un miglioramento delle prestazioni complessive della parte ferroviaria. Dunque gli operatori che sono in grado di affrontare questo difficile momento potranno beneficiare in un prossimo futuro di un contesto molto favorevole.

In che modo il trasporto intermodale contribuisce alla sostenibilitĂ  ambientale?

Il trasporto ferroviario comporta un livello di emissioni, in particolare di CO2 dell’ordine del 10% rispetto al trasporto su strada. Dunque se la maggior parte del tragitto origine-destino è effettuata prevalentemente con modalità ferroviaria il risparmio in termini di emissioni nocive è estremamente rilevante.

Quali sono i principali fattori da considerare nella scelta dei mezzi e delle rotte nel trasporto intermodale?

Le unitĂ  di carico tipiche per il trasporto intermodale sono i container, i tank container, le casse mobili, i semirimorchi gruabili. La scelta del tipo di unitĂ  di carico dipende in genere dalla tipologia del materiale da trasportare.

Riguardo le rotte e la scelta dei terminal di partenza e destino naturalmente sono da preferire le soluzioni che massimizzano il tragitto via ferrovia e minimizzano quello via strada. Poi bisogna tenere conto delle condizioni offerte dagli operatori intermodali e dalla disponibilitĂ  dei terminal.

Come il trasporto intermodale può migliorare l’efficienza e ridurre i costi per le aziende?

Qui il discorso sarebbe molto ampio. In prima analisi su distanze sufficientemente lunghe, il trasporto combinato può essere meno costoso del trasporto su strada. In generale il trasporto intermodale poi non subisce i rallentamenti tipici dei valichi alpini che possono influenzare significativamente i tempi e la resa del trasporto stradale. Per le merci che non hanno necessità di tempi di consegna particolarmente stretti il trasporto intermodale può configurarsi anche come un “magazzino viaggiante” consentendo una gestione della catena logistica particolarmente efficiente.

Quali sono le prospettive future del trasporto intermodale? Quali innovazioni possiamo aspettarci nei prossimi anni?

La domanda è affascinante, ma la risposta non è semplice. Le innovazioni principali per il trasporto intermodale potranno riguardare da una parte i carri ferroviari dall’altra i sistemi di carico e sollevamento.

Sui carri, come accennato in precedenza, si parla giĂ  da tempo di poter alimentare elettricamente anche i carri dei treni merci, consentendo di allacciare unitĂ  frigorifero o unitĂ  che trasportano materiale a temperatura controllata. Oggi infatti tali unitĂ  sono normalmente equipaggiate con motori alimentati a gasolio.

Dall’altra parte le gru saranno sempre meno inquinanti, andando verso soluzioni ibride, totalmente elettriche o a idrogeno. Inoltre saranno sempre più diffusi sistemi di carico per il sollevamento di semirimorchi non equipaggiati con gli attacchi per la movimentazione con sistemi tradizionali. Questi semirimorchi infatti rappresentano la stragrande maggioranza del parco circolante dunque un mercato potenziale molto interessante.

Come vede il ruolo del nuovo PortaleGenio nello sviluppo del trasporto intermodale nei prossimi anni?

Il PortaleGenio può essere uno strumento molto utile soprattutto per i trasportatori che hanno la necessità di approcciare il mercato intermodale avendo a portata di mano una panoramica degli operatori intermodali, delle linee servite, dei terminal di origine/destino, gli eventuali servizi offerti nei nodi di scambio. Il mercato intermodale di fatto è ancora un mercato relativamente di nicchia e ha bisogno di farsi conoscere da un mercato potenziale molto ampio. Sono dunque molto utili strumenti “user friendly” che diano informazioni sintetiche ma sufficientemente esaustive tali da permettere la progettazione di catene logistiche da poi finalizzare con gli opportuni accordi economici con gli operatori di riferimento.

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L’intervista ci ha offerto una panoramica dettagliata e affascinante sulle dinamiche e sulle potenzialitĂ  del trasporto intermodale. Ringraziamo l’Ing. Davide Muzio per aver condiviso con noi la sua conoscenza e visione. PortaleGenio con la sua app vuole essere un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano trovare dati e informazioni per ottimizzare la logistica e il trasporto delle merci, contribuendo a un futuro piĂą efficiente e sostenibile..

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